Cosa ho davanti? Non riesco più a parlare
Dimmi cosa ti piace; non riesco a capire
Dove vorresti andare. Vuoi andare a dormire?
Quanti capelli che hai, non si riesce a contare
Sposta la bottiglia e lasciami guardare
Se di tanti capelli ci si può fidare
Conosco un posto nel mio cuore dove tira sempre il vento
Per i tuoi pochi anni e per i miei che sono cento
Non c'è niente da capire, basta sedersi ad ascoltare
Perché ho scritto una canzone per ogni pentimento
E debbo stare attento a non cadere nel vino
O finir dentro i tuoi occhi, se mi vieni più vicino
La notte ha il suo profumo;
Puoi cascarci dentro che non ti vede nessuno
Ma per uno come me, poveretto
Che voleva prenderti per mano e cascare dentro a un letto…
Che pena, che nostalgia
Non guardarti negli occhi e dirti un’altra bugia
Almeno non ti avessi incontrato
Io che qui sto morendo e tu che mangi il gelato
Tu corri dietro al vento e sembri una farfalla
E con quanto sentimento ti blocchi e guardi la mia spalla;
Se hai paura a andar lontano, puoi volarmi nella mano
Ma so già cosa pensi: tu vorresti partire
Come se andare lontano fosse uguale a morire;
E non c'è niente di strano, ma non posso venire
Così come una farfalla ti sei alzata per scappare
Ma ricorda che a quel muro ti avrei potuta inchiodare
Se non fossi uscito fuori per provare anch’io a volare
E la notte cominciava a gelare la mia pelle
Una notte madre che cercava di contare le sue stelle;
Io lì sotto ero uno sputo e ho detto: «Olè, sono perduto!»
La notte sta morendo
Ed è cretino cercare di fermare le lacrime ridendo;
Ma per uno come me, l’ho già detto
Che voleva prenderti per mano e volare sopra un tetto…
Lontano, si ferma un treno;
Ma che bella mattina, il cielo è sereno
Buonanotte, anima mia
Adesso spengo la luce e così sia